Cosa è e quanto è importante il potere calorifico nella scelta del pellet?
Tra le diverse caratteristiche da tenere d’occhio nella scelta del vostro pellet c’è sicuramente quello del potere calorifico.
Che cosa è il potere calorifico?
Il potere calorifico è la quantità di calore liberata dalla combustione di un’unità di una sostanza combustibile (pellet), o più semplicemente, è la quantità di calore che si sprigiona in fase di combustione.
Come si misura il potere calorifico?
Lo standard universalmente riconosciuto per il calcolo del potere calorifico è la norma ISO 18125:2017 Biocombustibili solidi – Determinazione del potere calorifico.
Il potere calorifico può essere misurato con tre differenti unità di misura:
- il megajoule per kg (=MJ/kg)
- il kilowattora per kg (=KWh/kg)
- la kilocaloria per kg (=Kcal/kg)
Poichè i produttori di pellet non hanno alcun obbligo di utilizzare una delle tre unità di misura rispetto alle altre, il consumatore che volesse confrontare il potere calorifico di diversi tipi di pellet, potrebbe trovarsi in difficoltà.
Tipologie di potere calorifico
Esistono due metodologie per analizzare il potere calorifico:
- Potere calorifico superiore (PCS)
Il potere calorifico superiore indica l’energia potenziale prodotta dall’ossidazione completa di un combustibile secco sommata all’energia recuperata dalla condensazione dell’acqua di combustione.
Questo tipo di analisi non è fondamentale nella scelta del vostro pellet, in quanto le stufe a pellet non permettono il recupero dell’acqua di condensazione e soprattutto il pellet (pur subendo un trattamento per l’abbattimento dell’umidità) contiene un minimo contenuto di acqua e quindi non rappresenta un biocombustibile secco.
- Potere calorifico inferiore (PCI)
Per potere calorifico inferiore si intende l’energia potenziale generata dall’ossidazione completa di un combustibile secco, escludendo l’energia contenuta nell’acqua di combustione.
In realtà questo è spesso confuso con il potere calorifico netto, che a differenza del PCI, oltre ad escludere l’energia contenuta nell’acqua di combustione (come il PCI) utilizza come campione di analisi il pellet con la sua naturale umidità.
Ora, calcolando che l’umidità residua del pellet assume valori pressoché trascurabili ai fini del calcolo del potere calorifico, spesso il PCI ed il potere calorifico netto vengono utilizzati come sinonimi.
L’unità di misura più diffusa per misurare il PCI resta comunque il chilowattora per kg (=KWh/kg).
In conclusione, il consumatore finale dovrebbe perciò riporre la sua attenzione sul PCI, poiché rappresenta il dato più veritiero di ciò che realmente quella tipologia di pellet può produrre bruciando nella sua stufa.
Per classificare un pellet in classe A1, il PCI deve essere non inferiore al 4,6 KWh/kg.
Tutti i nostri pellet presentano un PCI non inferiore al 4,7 KW/KG.
Affidati a IdeaPellet, rispetta l’ambiente.